Legge di Stabilità

La Legge di Stabilità 2015, presentata dal premier Matteo Renzi dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, e poi sottoposta ad una intensa trattativa con Bruxelles, prevede anche una serie di novità che riguardano le assicurazioni.

La lotta alla “mancanza della copertura assicurativa” continua.

L’articolo 44, comma 27, prevede che il controllo sulle polizze Rc auto diventi automatico avvalendosi dell’ausilio di dispositivi telematici, come autovelox, tutor, accessi per le Zone a Transito Libero vergelius e altri. In questo caso non c’è bisogno che il dispositivo rilevi altre infrazioni al Codice della Strada, rendendo inutile la presenza degli organi di polizia stradale e permettendo di stabilire tramite la semplice fotografia la presenza dell’atto automatico di accertamento riguardante la mancanza della copertura assicurativa.

Va allo stesso tempo specificato che la disposizione introdotta all’interno della Legge di Stabilità non ha come diretta conseguenza la notifica della sanzione, come avviene per le multe relative alle infrazioni del Codice della Strada: una volta che sia stata accertata l’assenza di copertura assicurativa, il diretto interessato si vedrà notificare la violazione accertata e avrà la possibilità di produrre il contrassegno nei termini previsti, mettendosi in regola.

Altra importante novità è quella riguardante la cancellazione dell’esonero dal pagamento del bollo riguardante gli autoveicoli e i motoveicoli storici che non superino i trent’anni di età. Con la nuova norma, il bollo dovrà essere pagato per tutti i veicoli che abbiano più di vent’anni e meno di trenta dalla data di produzione, sino a oggi esentati grazie all’iscrizione ai registri storici ASI e FIM. Il provvedimento in questione va a toccare centinaia di migliaia di vetture (solo in Puglia si calcola ne esistano 40mila) e potrebbe spingere molti proprietari di auto storiche a rottamare la vettura per non sottoporsi ad un vero salasso. Basti pensare al riguardo che una Mercedes 280 del 1989 si troverebbe costretta a pagare oltre mille euro di bollo, mentre una Lancia Delta integrale dello stesso periodo dovrebbe corrispondere circa 700 euro. Un livello evidentemente insostenibile di fronte al quale alcune associazioni che raggruppano possessori di auto storiche hanno proposto di considerare il bollo come tassa di possesso e non di circolazione, stabilendo una quota forfettaria intorno ai 100 euro. Resta da vedere se il governo, alle prese con conti dissestati da far quadrare ad ogni costo, avrà voglia di ascoltare proposte in tal senso.

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