Gli attacchi informatici da parte di collettivi hacker diventano sempre più frequenti; è ormai indispensabile per tutte le aziende dotarsi di una protezione adeguata, di cui la polizza cyber è un importante tassello.
Le ultime notizie di cronaca confermano che, purtroppo, i segnali di una vera e propria cyber war globale sono in crescita. Lo scorso 19 maggio il gruppo di hacker appartenenti al collettivo “Killnet” ha attaccato diversi siti italiani, tra cui quello del Senato e della Difesa, rendendo complicato accedervi. Nel mirino anche il portale di Eurovision Song Contest, manifestazione che era in corso a Torino.
Come proteggersi? Per mantenere una resilienza informatica le organizzazioni devono disporre di un programma di sicurezza per le informazioni, e possibilmente di un team dedicato e di un sistema di governance integrati con i programmi che riguardano il rischio, la gestione della crisi, la “business continuity” e la formazione.
Una polizza cyber è parte importante della soluzione, ma da sola non può fare da scudo a un rischio che deve essere affrontato nella sua complessità. Le polizze cyber, tra l’altro, prevedono dei requisiti base di resilienza: ad esempio, viene richiesto ai futuri assicurati di garantire una protezione migliore e di aumentare il livello di preparazione prima di assicurare il rischio informatico.
Dall’utilizzo di firewall aggiornati al monitoraggio dei processi e degli accessi alla rete, sono molte le azioni che un’impresa dovrebbe intraprendere per essere davvero protetta. Il contributo che può fornire lo strumento assicurativo è quello di aiutare a mitigare l’impatto finanziario dei rischi cyber, ma soprattutto di avere un servizio di assistenza tempestivo e altamente specializzato in caso di bisogno.
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Fonti: corriere.it, ilsole24ore.it, assinews.it
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