Aumento dei casi di ictus, anche nei giovani: come prevenirlo?

Secondo gli ultimi dati di Progetto Cuore (coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità), in Italia l’ictus è la terza causa più comune di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie e la principale causa di invalidità.

Si contano circa 200.000 casi ogni anno, di cui l’80% sono nuovi episodi e il 20% recidive. Sono in costante crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione, ma in realtà anche i giovani risultano sempre più colpiti dal fenomeno.

Ictus giovanile: casi in aumento

Spesso si pensa che l’ictus riguardi soltanto soggetti anziani.
Le probabilità, difatti, crescono con l’aumentare dell’età, ma la verità è che appare in preoccupante aumento anche tra i soggetti più giovani: solo il mese scorso abbiamo assistito alla morte di Luke Perry, 52 anni, celebre volto della serie tv “Beverly Hills 90210”, evento che ha riacceso i riflettori sul grande problema dell’ictus giovanile. Per non parlare della 32enne Emilia Clarke, la star de “Il Trono di Spade”, che ha rivelato di aver rischiato di morire nel 2010 per un ictus e di conoscere bene l’impatto devastante che comporta e il difficile e lungo recupero successivo.

In Italia si registrano ogni anno circa 12.000 soggetti di età inferiore ai 55 anni colpiti da ictus.
La malattia può causare conseguenze permanenti come problemi di motilità, alla vista, di linguaggio e memoria, cambiamenti nella personalità e depressione. Può portare alla paralisi e nel 10-20% anche la morte entro un mese.

Ictus e prevenzione

Si può immaginare come l’impatto sociale ed economico di un ictus giovanile, essendo il soggetto ancora in età lavorativa, sia maggiormente rilevante. La non autosufficienza della persona colpita comporta per tutta la famiglia dei costi non da poco, derivanti sia dalle spese mediche che dalla mancanza di reddito dell’invalido.

E’ importante fare attenzione a un’adeguata prevenzione correggendo i fattori di rischio che aumentano la probabilità della malattia, come l’aumento della pressione arteriosa, il fumo, l’alcool o l’assunzione di sostanze illecite.

Un’ulteriore sicurezza si può ritrovare nelle polizze assicurative, come la Long Term Care, che garantisce un sostegno economico in caso di perdita dell’autosufficienza, tutelando il proprio futuro e quello dei propri cari e assicurando un supporto concreto alle difficoltà che può comportare.

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