Tra i pro e contro dello smart working e del lavoro in presenza: rischi, benefici e qualche aspetto cui prestare un’attenzione in più.
Settembre, mese di rientri, a scuola e in ufficio. Ma come sarà il ritorno al lavoro per gli italiani in questo autunno 2021? Secondo ilsole24ore.it, solo il 7% degli intervistati afferma che lavorerà in smart working al 100%, mentre il 37% dice che tornerà al lavoro in presenza full time – tra questi, noi di Roveda Assicurazioni: ti aspettiamo in agenzia!
La modalità di lavoro ibrida in presenza/smartworking riguarderà il 36% degli italiani, e sembra affermarsi come il modello preferito dalle grandi compagnie del settore telefonico e bancario.
Tanti i benefici del lavoro da casa per i dipendenti, come una maggiore autonomia e facilità di conciliazione lavoro-vita privata, ma anche qualche rischio: dalla tanto discussa “sindrome della caverna” (ovvero quel senso di isolamento dato dalla mancanza di rapporti sociali dal vivo) alla difficoltà di disconnessione, con conseguente aumento delle ore lavorate e accumulo di stress. Attenzione anche se si lavora da casa con mezzi propri, magari con attrezzature costose: fondamentale tutelare i propri strumenti di lavoro con una polizza casa che fornisca una adeguata garanzia sul contenuto, anche tecnologico, dell’immobile. A breve un approfondimento dedicato.
Anche le aziende si trovano a fare i conti con le due facce della medaglia: da una parte aumento della produttività e soddisfazione dei dipendenti, dall’altra un grande sforzo riorganizzativo e tutti i rischi legati alla cybersecurity, tema di grande attualità dopo l’attacco ransomware del 1 agosto ai sistemi di Regione Lazio: un altro argomento che dal punto di vista assicurativo approfondiremo al più presto.
Che il tuo ritorno al lavoro sia in smart working o in presenza, noi di Roveda Assicurazioni ti auguriamo un buon rientro!
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