Nei primi tre mesi del 2023 la Banca di Italia ha condotto un’indagine sull’alfabetizzazione finanziaria e sulle competenze nell’ambito della finanza digitale che ha coinvolto i giovani compresi tra i 18 e i 34 anni, prendendo in esame sia coloro che ancora vivono in casa con i genitori, sia chi vive da solo.
L’indagine analizza concetti come l’inflazione, il tasso di interesse, la diversificazione del rischio, oltre alla gestione del proprio portafoglio e alla pianificazione finanziaria.
Dalla ricerca sono emersi alcuni dati significativi:
-le conoscenze finanziarie sono più alte tra i giovani studenti, rispetto a chi già lavora o è in cerca di occupazione;
-oltre il 40% degli intervistati utilizza applicazioni per dispositivi mobili per
migliorare le proprie conoscenze finanziarie;
-tra coloro che abitano in casa dei genitori, il 47% si occupa della gestione del bilancio famigliare;
– i giovani sono attenti alla sostenibilità delle spese correnti e al rispetto delle scadenze di pagamento ma hanno una bassa propensione a pianificare il futuro. Circa la metà degli intervistati, infatti, non ritiene necessario formulare piani per la vecchiaia e non investirebbe mai in fondi pensionistici a causa dei rischi di perdite; ciononostante il 43% accantona dei risparmi a fine mese.
Il mondo della finanza, del risparmio e degli investimenti è considerato, quindi, dai giovani una sorta di ponte sul futuro.
La domanda sorge dunque spontanea: è importante investire?
La risposta è sì, soprattutto quando si è giovani. È fondamentale tutelare il capitale umano, la nostra salute in primis, ma di conseguenza anche la nostra capacità di produrre reddito. È altresì importante tutelare i propri beni in modo tale da mettere a fuoco gli obiettivi primari e di conseguenza di identificare i prodotti finanziari più idonei al loro raggiungimento.
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Fonti: Assinews